venerdì 8 luglio 2016

Violenza sulle donne e storia del mondo femminile - parte prima

In questi giorni di attentati vari, Brexit, Europei e vacanze è scivolato come al solito in secondo piano il tema della violenza sulle donne.

Gli omicidi, invece, non si fermano mai.

Ma vi siete mai chiesti "Perché tanta violenza ?" ?

Qui parlerò dell'unica società che conosco, ovvero quella occidentale.

E' sotto gli occhi di tutti che la violenza, qualsiasi violenza, sia ormai ovunque.
Dal "femminicidio" (parola che per prima commette violenza, alla lingua italiana, ma rende bene l'idea) alla pedofilia, dagli stupri alle ormai consuete stragi nelle scuole d'America, sembra che in ogni momento, da qualche parte, venga commessa una violenza.

In realtà la percentuale non è superiore al passato: a livello numerico siamo sempre lì.
 Ad essere cambiate sono invece la facilità di comunicazione, l'accesso all'informazione, la circolazione delle notizie e il numero di persone che queste notizie sono in grado di leggere e comprendere.

Prendiamo il caso dei preti pedofili. Ci sono sempre stati, non è una cosa nata alla fine del XX secolo/inizio del XXI : solo che una volta non si sapeva, le notizie non circolavano, e ovviamente qualsiasi persona, compresi i rappresentanti del potere laico e civile, si inchinava di fronte alle tonache, anche dei gradi più bassi, perché "se l'ha fatto/detto il prete è giusto, obbedisci al prete, chiedi consiglio al prete". Oggi, si sa, le gerarchie ecclesiastiche cercano ancora di insabbiare i casi scomodi, ma ci riescono sempre meno, per fortuna.

Va poi ricordato che la propensione alla violenza che la società aveva da sempre dentro di sé veniva rivolta verso l'esterno, verso i nemici, verso gli Stati confinanti, verso tutto ciò che era diverso, lontano, altro rispetto a "noi". Le guerre che un giorno sì e uno no sconvolgevano l'Europa servivano da perfetta valvola di sfogo per queste pulsioni, che potevano scaricarsi liberamente, senza far danno a "noi". E poi, se stupri una donna del nemico non è un crimine, ma il legittimo premio del vincitore sullo sconfitto.

Questa era la visione imperante.

Poi le guerre, in Europa, sono finite. Dal 1945 in poi il Vecchio Continente ha vissuto una lunga era di pace interna, mai conosciuta prima in tutta la sua lunga storia.

Ma la violenza continuava ad esserci, eccome. Solo che, non potendosi più scaricare all'esterno, ha cominciato piano piano ad erodere l'interno della società, fino ad arrivare alla situazione di oggi.

Non voglio parlare qui dell'America, con la sua cultura delle armi benedetta dal Secondo Emendamento, perché è un discorso che ci porterebbe lontano: lo faremo, forse, un'altra volta.



In tutto questo le DONNE sembrano le vittime predestinate.

E non si tratta di episodi isolati, di momenti di rabbia dovuti all'esasperazione, all'alcool e simili.

Si tratta, al contrario, di una precisa e sistematica volontà di sottomissione.

E' un comportamento che viene messo in atto al fine di perpetuare l'ormai plurimillenaria società patriarcale, basata sul dominio assoluto del maschio.

Ma, come sempre, la volontà di dominio nasconde una fragilità interna, che si cerca di occultare ma è sempre presente.

Perché, in realtà, GLI UOMINI HANNO PAURA DELLE DONNE.

Come ? Perché ? Come è possibile ?

Seguitemi, e lo scoprirete !


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