E' di questi giorni la notizia del divorzio tra Brad Pitt e Angelina Jolie. Una coppia che non ha bisogno di presentazioni.
Come in tutte le coppie ora inizierà la battaglia legale per i figli, ci saranno accuse reciproche, sospetti di tradimento, richieste economiche.
Un film già visto.
Un film che viene trasmesso in molte case, protagonisti attori del tutto sconosciuti, che non avranno mai un volto, una voce, una richiesta di autografi, uno stipendio miliardario.
Noi, insomma. Le persone normali.
Se non altro il buon vecchio Brad i figli, fra naturali e adottati, li ha avuti tutti con Angelina.
Ma c'è chi i figli li ha da partner diversi : mi viene in mente la nostra Alessia Marcuzzi, due figli di cui uno da Simone Inzaghi e l'altro da Francesco Facchinetti (almeno, così era l'ultima volta che ne ho sentito parlare, poi non so se nel frattempo ne ha avuti altri con nuovi compagni : per informazioni bibliografiche consultare le annate recenti di Novella 2000 e riviste del settore).
Naturalmente questo capita anche nelle famiglie comuni, non famose, non-VIP.
Qui io non voglio difendere la famiglia tradizionale, concetto del resto ormai superato da ben prima dell' "esplosione", per così dire, dei diritti rivendicati dalle persone GLBT (universo, questo, di cui parleremo in un successivo post).
Voglio invece parlare del comportamento dei VIP, siano essi attori, cantanti, calciatori o altro, e del fatto che le persone normali si identifichino in loro, elevandoli a modelli.
Io credo, forse ingenuamente, che quando una persona diventa famosa debba rendersi conto (possibilmente in modo autonomo, ma va bene anche se a dirglielo è qualcuno dell'entourage) che da quel momento in avanti diventerà, per le persone comuni, un modello da ammirare e imitare.
Credo che il novello VIP debba sempre tenere ben presente da dove viene, non dimenticarsi le sue origini, le sue radici. Ricordare che, al di fuori delle belle case, delle auto sportive, degli alberghi a sei stelle, delle barche, delle feste esclusive, c'è il mondo vero da cui lui/lei proviene.
Spesso i VIP si impegnano in cause umanitarie - vedi la stessa Angelina Jolie che è ambasciatrice dell'ONU, o Shakira che ha istituito la fondazione Pies Descalzos per aiutare i bambini poveri del Sudamerica - mettono il loro nome e il loro volto in campagne dai buoni propositi, fanno donazioni e così via :
non metto in dubbio che, in qualche caso, il loro sia un interesse sincero, dettato da veri sentimenti ;
ma in quanti altri casi questo impegno è loro imposto da esperti di marketing, che ben sanno quanto una foto vicino al bambino africano o all'animale maltrattato rappresenti un'impennata di popolarità, e quindi di soldi, di contratti, di affari (i quali si riverberano a catena dal VIP a tutti coloro che ne organizzano la vita, costruiscono il suo personaggio, la sua carriera, il suo successo) ?
In Italia abbiamo, ormai da anni, l'accoppiata calciatori/veline. Lui guadagna in popolarità portandosi a letto, ed eventualmente sposando, una bella ragazza. Lei, spentesi le luci della ribalta, conserva un po' di quel luccichio facendosi vedere accanto a lui (è un fatto che molte tra le ultime veline passate sul bancone di Striscia La Notizia sarebbero state immediatamente dimenticate se non avessero sposato/frequentato calciatori).
In America un/una giovane cantante o attore/attrice, appena raggiunge il successo, giura che mai lascerà il partner storico, il fidanzato/a di sempre, che non si farà cambiare dalla stratosferica fama raggiunta...salvo poi iniziare a frequentare colleghi e colleghe del nuovo mondo dorato e, combinazione, lasciare il vecchio partner non glamour per dare il via a una girandola di amori e amorazzi con altri VIP, non necessariamente dello stesso settore lavorativo (vedi ad esempio la coppia, ormai anch'essa scoppiata, tra Gwineth Paltrow e Chris Martin, attrice lei e cantante lui) ma sempre obbligatoriamente famosi.
E se ogni tanto la popolarità sembra appannarsi basta annunciare di aver avuto una relazione con un partner dello stesso stesso (che sia vero o no poco importa), o anche solo limitarsi a dire "Mi piacerebbe averla", che subito gli indici risalgono di nuovo. Naturalmente anche questa è, quasi sempre, una mossa pianificata dagli esperti di marketing.
In Italia i calciatori, ovvero i VIP più VIP di tutti i VIP, sono nella stragrande maggioranza dei casi degli ignoranti cosmici. Inevitabile, dal momento che si sono dedicati fin da giovani alla carriera sportiva. Però è veramente squallido sentirli parlare nelle interviste, vederli in difficoltà nel mettere due parole in fila, ripetere come un mantra "Abbiamo fatto bene". Di solito si rendono conto che carriera, fama e guadagni dureranno poco, ma non sanno pianificare il proprio futuro, né hanno gli strumenti per farlo. Così una volta appese le scarpette al chiodo spesso perdono molti soldi in investimenti sbagliati e vivacchiano come commentatori televisivi o con ruoli dirigenziali nell'ultima società per la quale hanno giocato (perché naturalmente ne hanno cambiate molte, troppe : i giocatori-bandiera non esistono più, l'ultimo è Totti) : lavori che sanno tanto di elemosina, di pietà, di concessione, anche se magari con uno stipendio di tutto rispetto.
In America, considerando sia i cantanti sia gli attori, ci sono molti VIP che, invece, una testa ce l'hanno e la sanno usare. Tra i primi possiamo citare : Beyoncé, una vera macchina da guerra ; Lady Gaga, che ha ben imparato la lezione di Madonna, di cui è la vera erede ; e la stessa Madonna, la cui stella si è offuscata semplicemente per raggiunti limiti di età ma che rimane l'esempio a cui tutte le nuove generazioni guardano con rispetto.
Naturalmente c'è anche chi, diventato ricco e famoso troppo giovane e troppo in fretta, si è bruciato. Il caso più celebre è Britney Spears, nota ormai più per le vicende giudiziarie e per le intemperanze fisiche che non per le canzoni, per altro già non memorabili.
E molti, dopo la breve stagione del successo, finiscono a cantare nei casinò di Las Vegas, ultima fermata prima dell'oblio.
Quanto agli attori, non si può non citare Sharon Stone, nota ai più per la celebre scena di Basic Instict e che invece fa parte del MENSA, l'associazione internazionale di persone con un Quoziente Intellettivo superiore alla media.
Insomma, i VIP, nostrani e internazionali, sono in fondo come noi. Alcuni più brillanti, altri nella media, altri decisamente poco intelligenti. Alcuni seri e posati, altri eccessivi. Alcuni felici all'interno del matrimonio, altri fedifraghi.
In più di noi hanno solo i soldi, che però a ben vedere si meritano tutti :
ad accomunare attori, calciatori e cantanti (ma anche scrittori, registi, stilisti) infatti è il talento, che è un dono innato, e quindi non invidiabile. O ce l'hai o non ce l'hai.
Il talento va coltivato, sviluppato, indirizzato. Tutti hanno lavorato duro per arrivare dove sono. Può darsi il caso del colpo di fortuna, del produttore cinematografico che vede una cameriera e decide di farne un'attrice, ma personalmente ritengo che sia soprattutto un mito.
Fanno forse eccezione i volti televisivi (italiani almeno, non so come sia in altri Paesi) : lì sì che per sfondare ci vuole fortuna, ci vogliono compromessi, ci vogliono accordi sottobanco. Parlo naturalmente di conduttori e soubrette varie, non dei giornalisti, i quali svolgono un mestiere che per la sua particolare natura prevede di mostrare il loro viso : ma per un mezzobusto del TG, uomo o donna che sia, ci sono migliaia di colleghi della carta stampata noti, se va bene, per il nome ma altrimenti invisibili.
Voler imitare i VIP dovrebbe significare mettersi d'impegno come hanno fatto loro, non scimmiottarli con pettinature, tatuaggi, vestiti.
Dovrebbe significare osservarli per capire i loro errori, che sono gli stessi nostri, non sognare il loro stile di vita.
Dovrebbe significare imitare i loro comportamenti virtuosi e condannare quelli sbagliati, che di nuovo sono gli stessi nostri, non avere il loro poster in camera.
E i VIP dovrebbero rendersi conto che, rappresentando un modello per molti, devono necessariamente porre maggiore attenzione ai propri comportamenti, alle proprie parole, alle proprie reazioni.
E' il prezzo della fama.
Ed è giusto pagarlo : se hai ricevuto tutto non puoi non dare indietro niente.
Ciao, avrei bisogno di contattarti: bettabi @ gmail . com
RispondiEliminaCiao, avremmo bisogno di contattarti con urgenza da ACTA l'associazione dei freelance. Per favore manda un messaggio a comunica @ actainrete.it. Grazie.
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