lunedì 12 settembre 2016

Il nostro posto nel mondo - parte prima

Terminate le ferie e passato anche l'anniversario dell' 11 Settembre, con i suoi articoli, i suoi commenti, le sue riflessioni uguali ogni anno, è tempo di riprendere il nostro viaggio.

Oggi voglio interrogarmi sul nostro posto nel mondo. Non come Italiani, né come Europei, né come Occidentali. Semplicemente come esseri umani.

Negli articoli dedicati alla violenza sulle donne ho parlato brevemente dei primordi della storia umana. Ora facciamo un altro passo indietro.

Provate a immaginare la Terra all'alba dei tempi. I primi organismi viventi, per nutrirsi, hanno adottato due strategie : cercare il cibo nell'ambiente o fare di altri organismi il loro cibo.

Siamo a circa 3,5 miliardi di anni fa. La Terra ha già un miliardo di anni. Da allora nulla è cambiato. Gli esseri viventi nascono, vanno in cerca di cibo, investono gran parte delle loro energie per riprodursi e infine muoiono.
E' stato sempre così, per centinaia di milioni di anni.

L'esistenza della vita sulla Terra ha corso varie volte il rischio di sparire completamente. Cambiamenti climatici di portata planetaria, innalzamento e abbassamento dei mari, spostamento dei continenti hanno condotto la vita sull'orlo dell'estinzione. CINQUE VOLTE.
 Il famoso asteroide che uccise i dinosauri fu una semplice spintarella verso un processo ormai in atto già da molto tempo : i dinosauri si sarebbero estinti anche senza la botta del sasso venuto dallo spazio.

Tra un periodo di crisi e l'altro, la vita sulla Terra ha seguito i suoi ritmi immutabili, sempre uguali a se stessi.
 Dopo la scomparsa dei dinosauri venne l'ora dei mammiferi, animali a noi più familiari.

La Terra, a quei tempi, doveva essere abbastanza simile a quello che le varie religioni umane descriveranno come il Paradiso terrestre. Mari solcati solo da pesci e balene, cieli limpidi di giorno e illuminati da miriadi di stelle la notte, distese di erba e di foreste per migliaia di chilometri quadrati.

Pensate a quella che oggi è la Pianura Padana : un tempo era un'unica, immensa foresta, che si estendeva dalla Francia alla Slovenia. Oggi di essa rimane quasi solo la pineta di Classe, vicino a Ravenna. Certo non è tutta colpa di noi moderni, anche gli antichi Romani ci hanno messo del loro. Ma la situazione è questa.

Pensate a quella che oggi è la Costa Orientale degli Stati Uniti, con le immense città di New York e Boston : fino all'arrivo di Colombo vi era una sola, grande foresta, che si estendeva dalla Florida su su per tutti gli USA e il Canada fino a lambire il Circolo Polare Artico. Gli Indiani la rispettavano, la veneravano, ci vivevano e da essa traevano il loro sostentamento, e la stessa cosa facevano gli indios del Sudamerica nella giunga amazzonica.



Tra i vari mammiferi che popolavano la Terra emerse un gruppo particolare : i Primati.
Oggi è cosa nota, ma mai abbastanza ripetuta, che gli esseri umani hanno il 98% dei geni in comune con le grandi scimmie, come i gorilla, gli scimpanzé e gli oranghi (degli oranghi una curiosa leggenda dell'Asia sudorientale dice che sanno parlare, ma che non lo fanno per non essere costretti a lavorare).

Ma in cosa siamo diversi ? Proviamo a esaminare le varie caratteristiche che, di volta in volta, sono state indicate come esclusive dell'umanità.


La capacità di camminare eretti ? NO, è un normale adattamento dell'evoluzione. I Primati da cui si evolsero gli antenati dell'uomo vivevano sugli alberi, nelle fitte foreste dell'Africa. Poi i cambiamenti climatici portarono a una riduzione delle foreste e alla nascita delle savane. In quelle distese di erba alta più di un metro era difficile avvistare per tempo i predatori, quindi si rese necessario procedere solo sulle zampe posteriori, per alzare la testa e avere una visuale più ampia.


La tendenza ad avere un'organizzazione sociale ? NO, molti altri animali ce l'hanno. I leoni (unici tra i grandi felini), i lupi, i delfini vivono in società complesse e gerarchizzate. La famiglia è il fondamento di questa organizzazione, in cui ogni individuo ha il suo posto ed è importante per il funzionamento di tutto il gruppo.
 Bisogna poi citare il caso delle formiche, delle api e delle térmiti, i cosiddetti "insetti sociali". La loro organizzazione prevede il superamento dell'individuo e l'esistenza di quello che è stato chiamato "super-organismo". Un'idea che funziona, dal momento che le formiche in particolare non solo esistono da milioni di anni, ma hanno una massa complessiva che supera di varie volte quella degli esseri umani. Un'organizzazione parallela, ben più vincente della nostra.


Il pollice opponibile e quindi la versatilità delle zampe anteriori, che non dovendo più sostenere il peso del corpo si sono specializzate in altri usi ? FORSE.


Nella prossima puntata vedremo perché.



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