venerdì 16 settembre 2016

Il nostro posto nel mondo - parte seconda

Abbiamo concluso la prima parte con una domanda :

qual è la caratteristica che ci rende diversi dagli altri animali ? (attenzione, ho detto diversi, NON "superiori")

Lo sviluppo di un pollice opponibile negli arti anteriori, ormai affrancati dal compito di sostenere il corpo, può essere una parziale risposta.

Va detto che non siamo stati i primi organismi a possederlo : i più recenti studi sui dinosauri, che hanno completamente trasformato l'idea che gli studiosi in primis, e poi il grande pubblico, avevano dei rettili preistorici fino a pochi anni fa, hanno riscontrato la presenza di questa caratteristica biologica in alcune specie, già note tra l'altro per essere significativamente più intelligenti rispetto alle altre (sebbene l'idea dei dinosauri come lucertoloni stupidi e lenti sia del tutto falsa e dimostrata come tale già da tempo).

Ma fu una specie di Primati a sfruttare questa caratteristica per un uso nuovo.

L' Australopithecus è ancora oggi considerato il più antico antenato degli esseri umani moderni. L'albero genealogico della nostra specie si è ampliato, arricchito e complicato molto rispetto ai pochi nomi che troviamo su ogni libro di scuola, ma in linea generale la successione classica può essere considerata ancora valida.
 Siamo, è bene ricordarlo, nel cuore dell'Africa. La paleoantropologia ritiene probabile che l' Australopithecus usasse pietre e bastoni per difendersi dai predatori, o anche per spaventarli e costringerli ad abbandonare le prede appena uccise. A quell'epoca i nostri antenati non erano ancora in grado di cacciare in proprio, e quindi dovevano accontentarsi degli avanzi degli altri. Quindi, nelle prime fasi della nostra esistenza, siamo stati animali spazzini, mangiatori di carogne né più né meno che gli avvoltoi, gli sciacalli e le iene (animali che ancora oggi ci fanno ribrezzo, al punto che le parole stesse che li definiscono hanno assunto, nel linguaggio, una connotazione dispregiativa : forse, in qualche modo, ci ricordiamo di quei tempi...).


 Fin qui, comunque, non c'è ancora nulla che ci distingua in modo netto dagli altri animali. Molte altre specie usano oggetti particolari, come pietre o bastoni di varia grandezza, per procurarsi il cibo.
 Citiamo tre casi divenuti molto famosi anche al di fuori della cerchia scientifica :

una specie di fringuello delle Isole Galapagos, scoperto e studiato nientemeno che da Darwin, raggiunge gli insetti di cui si nutre, nascosti nelle cavità degli alberi, infilzandoli con una spina che tiene col becco.

gli scimpanzé, quando vogliono nutrirsi di térmiti, prendono un bastoncino lungo e sottile, lo introducono nei termitai, poi lo estraggono e mangiano le térmiti rimaste attaccate. E varie altre specie di scimmie sono state osservate mentre usano pietre per rompere i gusci duri di frutti.

alcune specie di lontra usano delle pietre per rompere i gusci delle ostriche.


Fin qui, dunque, siamo in presenza di oggetti - pietre, bastoni, spine - che si trovano disponibili in natura. I processi cognitivi che permettono di immaginarne l'uso sono tipici, è vero, solo di alcune specie animali, ma non vi è ancora una differenza marcata.


Poi, sulla scena del mondo, comparve una nuova specie di Primate : l' Homo abilis.
 Siamo sempre in Africa, e da lì non ci muoveremo ancora per parecchi milioni di anni. Questo nostro progenitore, il primo appartenente al nuovo genere "Homo", è chiamato abilis perché ha imparato a fare una cosa straordinaria, nuova, sconvolgente.

Se trova una pietra, non la usa così com'è, ma la trasforma. Battendola contro un'altra, la fa diventare appuntita, capace di tagliare, oltre che più comoda da essere tenuta in mano.

E' il primo caso di modifica dell'ambiente da parte di una specie animale.

Da qui, in appena un battito di ciglia (se rapportato ai tempi geologici del pianeta) arriviamo ai razzi per andare sulla Luna, alle bombe atomiche, ai computer.

Tutto è iniziato qui.


Ecco cosa ci rende davvero diversi (di nuovo, diversi, NON superiori) agli altri animali.

Gli animali, per sopravvivere, si adattano all'ambiente.

Gli esseri umani, per sopravvivere, adattano l'ambiente alle proprie necessità.


E' da qui che nasce la concezione, imperante ancora oggi, di una Natura che deve essere asservita, piegata, sottomessa ai voleri dell'essere umano, signore e padrone dell'intero pianeta.

La stessa concezione che ci fa costruire case vicino ai fiumi, non curandosi del fatto che possono straripare ("straripare" è parola migliore di "esondare", come ben disse Guccini).

La stessa concezione che ci fa parlare di "tragedie", come se alla Natura importasse dove abitiamo, cosa facciamo, come viviamo.

La stessa concezione che ci porta a lamentarci d'inverno perché fa freddo e d'estate perché fa caldo.



Gli esseri umani hanno cambiato il volto del pianeta Terra. E tutto è partito da quella pietra resa più aguzza.

Ma, da allora, cosa sono diventati gli uomini ? Sono cambiati, si sono evoluti o sono, in fondo, sempre gli stessi ?

Lo scopriremo nella prossima puntata !

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